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Poké Mania: Storia del piatto più cool del momento

31 Marzo 2022

Le origini del Poké

Ne avrete sentito sicuramente parlare, è il fenomeno culinario degli ultimi due anni, se siete tra i pochi ancora a non conoscerlo questo è il momento giusto: stiamo parlando del Poké Bowl.

Iniziamo proprio a spiegare il significato letterale, Poké significa in hawaiano “Tagliato a pezzi” e Bowl identifica il piatto su cui viene servito, una ciotola appunto.

Le Hawaii sono il luogo di origine del Poké che rappresenta il piatto più famoso dell’arcipelago, il tagliare a pezzi era sempre riferito al pesce crudo che rappresenta l’elemento cardine di questa pietanza.

Prima di arrivare fino a noi il Poké ha girato il mondo, inizialmente è spopolato in Giappone data la presenza del pesce crudo tanto amato dai nipponici. Dopo aver subito l’influenza della cucina asiatica e incorporato elementi come le alghe, la frutta, salse agrodolci ecc. sbarca negli Stati Uniti.

Amato dai fanatici dell’healthy food e dello stile di vita salutare, come tante delle mode americana arriva fino a noi ottenendo un successo straordinario negli ultimi due anni.

Perché inserire il Poké nel proprio menù?

Unigroupa Spa offre forniture per la ristorazione ai propri clienti sempre in linea con le tendenze di mercato, il comparto prodotti fusion che comprende anche il settore Japan registra risultati in forte crescita di anno in anno.

I gusti dei consumatori cambiano ed insieme a loro devono cambiare le offerte delle attività della ristorazione per rimanere sempre al passo e non perdere la possibilità di espandere il proprio business.

Il Poké Bowl è un piatto tagliato per essere inserito all’interno dei menù di diverse tipologie di attività come: bar, lidi balneari, gastronomie, ristoranti e bistrot.

Facile da realizzare, ideale per i pranzi e per l’asporto richiede poco sforzo in cucina e alti tassi di marginalità.

Il successo del Poké ha giovato della sua funzionalità ad essere utilizzato per l’asporto. Essendo tutto servito a freddo riesce ad arrivare al cliente in condizioni ottimali e può essere mangiato anche dopo qualche tempo  dalla consegna rimanendo buono come appena preparato.

In questa puntata di Unigroup Food Academy abbiamo conosciuto Davide Santarosa titolare di Aloha Poké & More in Via Palermo n°7 a Siracusa.

Insieme a Davide proviamo a raccontarvi qualcosa in più sul Poké e su come realizzarlo.

Come è realizzato un Pokè?

Un Poké si compone di 4 elementi:

  1. Cereali

Per la base si usa di solito un cereale come il riso bianco o venere, farro, quinoa, bulgur o un mix di essi semplicemente lessato o cotto al vapore.

Durante la puntata abbiamo utilizzato come base per i nostri Poké la nuova linea di Bonduelle Food Service Cereali e Legumi cotti al vapore.

Sono una novità di altissima qualità ed estremamente funzionali per i professionisti della ristorazione. Si tratta di cereali e legumi cotti al vapore e surgelati pronti per essere utilizzati già da freddi, dopo essere stati fuori dal freezer per 24 ore, oppure rinvenuti in 7 minuti al microonde.

2) Proteine

Al centro del Poké abbiamo la proteina, nel video abbiamo utilizzato il salmone crudo cubettato che può essere sostituito con tonno, polipo, gamberi o pollo per chi non preferisce il pesce.

Noi abbiamo anche realizzato una versione vegetariana del Poké utilizzando i ceci come elemento proteico.

3) Verdure, frutta ecc.

In questa fase il cliente sceglie tutti gli elementi che vanno ad arricchire la bowl, ampio spazio alla fantasia: ortaggi di stagione, mais, carote, zucchine, cipolle, avocado, edamame, alghe e anche frutta come mango e ananas.

4) Salse e granelle

Si conclude il Poké con una salsa e una granella di frutta secca o semi. Nei nostri Poké abbiamo utilizzato la salsa teriyaki, una salsa miele e senape e una salsa di soia.

La bella stagione si avvicina e siamo convinti che questo piatto esotico sarà il protagonista tra i lettini dei lidi balneari e nei bar dei centri turistici perché amatissimo dai turisti stranieri.

Il consiglio che vi diamo e quello di arricchire questo piatto esotico e personalizzarlo magari integrandolo con elementi della nostra cucina come il pescato locale, melanzane a funghetto, ricotta salata, sostituendo la salsa teriyaki con un pesto di pistacchio o alle mandorle.

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Autore

Giuseppe Scribano

Giuseppe Scribano

Business Development & Brand Specialist

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